Chi lo ha detto che se una cosa è vecchia, passata di moda, il suo tempo è ormai scaduto? Di certo non la Signorina Felicita, ovvero due ragazze appassionate e impegnate a vario titolo nei campi della grafica, della moda, del design e dell’arredamento, che hanno deciso di fare della creazione emozionale basata sul recupero una vera e propria missione. “Ci piace lavorare su oggetti e capi dimenticati e a volte letteralmente sepolti nell’oblio – spiega Francesca Zanfrognini a nome del duo – convinte che spesso nascondano dettagli meritevoli di essere recuperati e ricombinati in nuove creazioni che parlino al presente, strizzando però l’occhio al passato e al suo carico di storia”.
Tanto per capirsi, tutto questo può voler dire un abito da sposa degli anni ‘60 che si trasforma in un bracciale di pizzo, perle e bottoni; vestiti ricavati da vecchi kimono made in Tokio; o ancora altri capi e accessori impreziositi da charms e gioielli scovati nei mercatini di New York. Creazioni dallo stile globale e assolutamente contemporaneo, ma capaci al tempo stesso di preservare un’anima e un carattere inconfondibili e a loro modo inossidabili.
“Lavoriamo sempre su stock e rimanenze di collezioni del passato – prosegue Francesca – e già dalla scelta del nostro nome, ispirato ai versi di Guido Gozzano, cerchiamo di far passare l’idea che per ogni oggetto, anche se magari si tratta di ‘piccole cose di pessimo gusto’ per citare un’altra sua poesia, c’è sempre un ultimo sguardo da dare, alla ricerca di un particolare da salvare e destinare a nuova vita”.
Nuova vita che Francesca e Monica infondono con un lavoro rigorosamente manuale, fatto di ricerca, dedizione, ingegno e anche tanta fatica, e finalizzato alla realizzazione di edizioni limitate e spesso e volentieri di pezzi unici e di fatto irripetibili. “Considerato anche il tempo che spendiamo in giro per il mondo a caccia del materiale originario su cui lavorare – aggiunge – è davvero difficile quantificare quanto lavoro c’è dietro ad ogni singolo articolo. Ma quello che appaga più di tutto i nostri sforzi è sapere che questa attenzione ai dettagli, questa cura a volte quasi maniacale, viene sempre percepita da chi sceglie di comprare da noi”. E chiamata a scegliere una formula per sintetizzare l’essenza del loro brand, Francesca non ha esitazione: “Cerchiamo di proporre un mix ispirato di emozione e leggerezza. Si tratta di un traguardo ambizioso e non sempre facilmente raggiungibile. Quando lo centriamo però, vecchio e nuovo, passato e futuro, moda e sostenibilità cessano di essere opposti e convivono in un nuovo equilibrio in grado di parlare tanto agli occhi quanto al cuore”.
I vestiti e gli accessori di Felicita saranno esposti a Palazzo Tubertini dal 7 al 9 dicembre, in occasione della seconda edizione di Bologna Vintage Market. Intanto è possibile dare un’occhiata a sito www.signorinafelicita.com.